L’isola

Geografia

L’isola è di antica origine vulcanica ed i segni di tale attività (colate laviche, crateri), risalgono prevalentemente al Miocene inferiore. I 33 km di costa dell’isola sono prevalentemente rocciosi. Lungo la costa meridionale si trovano alcune grotte, insenature, falesie e piscine naturali con diverse piccole spiagge. La costa nord ed occidentale presenta degli strapiombi a picco sul mare. La costa orientale, lungo la quale si trova anche il porto di Carloforte, è invece bassa, pianeggiante e sabbiosa.

Al largo della costa nord-orientale vi sono due piccole isole, appartenenti territorialmente al comune di Carloforte; la piccolissima isola dei Ratti e la più ampia Isola Piana. Su quest’ultima, più grande, si trovano quelli che furono i fabbricati della tonnara più importante della Sardegna, ora trasformati in un villaggio residenziale e turistico.

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L’isola è priva di torrenti o corsi d’acqua. Vi sono però numerosi stagni e paludi. L’immediato entroterra presenta una morfologia collinare. Le colline più elevate sono il bricco (monte) Guardia dei Mori (211 m s.l.m.) e il bricco Tortoriso (208 m s.l.m.).

L’isola è punteggiata da piccoli orti a conduzione esclusivamente familiare, soprattutto nella parte orientale, protetta dai venti dominanti. Si pratica inoltre la coltivazione di diverse varietà di vite (Vitis vinifera), tra le quali un vitigno autoctono (il Ramungiò), del fico e del fico d’india; solo nelle vallette e pendii più riparati dal maestrale sono possibili coltivazioni di altre varietà di alberi da frutto.

 

Flora e fauna

La vegetazione è quella tipica della macchia mediterranea, caratterizzata da essenze quali cisto (Cistus), mirto (Myrtus communis), lentisco (Pistacia lentiscus), corbezzolo (Arbutus unedo) e ginepro (Juniperus) (quest’ultimo spesso a portamento arboreo). Sono inoltre presenti la palma nana (Chamaerops humilis) o palma di San Pietro, unica palma spontanea d’Europa, (col dattero di Creta (Phoenix theophrasti)). I terreni più aridi, rocciosi ed impervi sono dominati dalla gariga, con specie come il rosmarino (Rosmarinus officinalis) e l’elicriso (Helichrysum). Nei luoghi meno esposti al maestrale vi sono boschi naturali di pino d’Aleppo (Pinus halepensis) e macchie alte di leccio (Quercus ilex). Sono presenti anche alcuni rari endemismi botanici come l’astragalo marittimo (Astragalus maritimus).

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Sulle falesie affacciate sul mare nidifica una nutrita colonia di falco della regina (Falco eleonorae) che in autunno migra in Madagascar dove sverna. Negli stagni e nelle lagune vivono numerose colonie di uccelli acquatici, compresa una nutrita colonia di fenicotteri rosa (Phoenicopterus roseus). Nell’isola è presente una specie di coleottero unica al mondo, la Cicindela campestris saphyrina.

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Nel periodo compreso tra il 15 maggio ed il 15 giugno, al passaggio dei tonni lungo le coste delle isole di Sant’Antioco e di San Pietro, viene effettuata la “calata della tonnara” ossia la tradizionale impresa collettiva di pesca del tonno rosso (Thunnus thynnus).

 

Clima

Il clima è fresco-tiepido ed umido in inverno mentre è decisamente caldo, soleggiato ed arido in estate. Il mare opera un’azione mitigatrice delle temperature massime e minime durante l’arco dell’anno.

08-DSCN4806Il vento dominante è il maestrale, da nord-ovest, che può raggiungere velocità superiori ai 100 km/h, determinando impetuose mareggiate che spazzano le coste dell’isola specialmente durante l’inverno, in seconda importanza è lo scirocco, da sud-est. Le difficili condizioni meteorologiche causano, a volte, la sospensione dei collegamenti marittimi con il porto di Portovesme, sulle coste della vicina Sardegna. In questi casi, di solito, è comunque attivo il collegamento con il porto di Calasetta, sull’isola di Sant’Antioco, a causa della minore esposizione della rotta ai venti dominanti. L’isola di Sant’Antioco è collegata con la Sardegna da un istmo con un ponte stradale.

La media annuale delle precipitazioni è relativamente bassa, raggiungendo i 390-400 millimetri.